Panorama notturno di Sassari

Sassari

Storia, architettura, feste e tradizioni

Panorama notturno di Sassari

Brevi cenni storici

Sassari, seconda città della Sardegna per numero di abitanti (129,000), sorge su un vasto tavolato calcareo che declina dolcemente verso il golfo dell'Asinara. Il centro rappresenta il capoluogo dell'omonima provincia nonché sede amministrativa.
Abitato sin dal neolitico, il sito è caratterizzato da numerosi complessi nuragici disseminati nella regione; importante ed arcana testimonianza archeologica è il suggestivo monte d'Accodi, altare preistorico edificato nel 2400 a.C. e venuto alla luce nel 1952, facilmente raggiungibile da Sassari lungo la statale 131 in direzione Porto Torres.

In epoca romana Sassari rappresentò l'immediato entroterra della potente ed attiva colonia romana di Turris Libisonis (Porto Torres). Nonostante le numerose e remote testimonianze archeologiche, il primo esplicito richiamo alla città fu rinvenuto nei condaghi (antichi registri o atti notarili) del monastero di San Pietro in Silki, e per la precisione proprio in un atto del 1131 la città è menzionata per la prima volta come Jordi de Sassaro. Nel 1135 troviamo un secondo riferimento alla chiesa di Sancti Nicolai de Tathari.
Nel XIII secolo d.C. la città, guidata dal potestà, si coalizza in un primo momento con Pisa e successivamente con Genova, e proprio in questi anni si assiste ad un notevole incremento urbanistico e demografico.
La fase comunale è caratterizzata da interventi architettonici considerevoli, la città viene infatti fortificata e ancor oggi, nonostante i travagli che l'impianto originario ha nel corso degli anni subito, è possibile scorgere alcuni tratti della cinta muraria originaria.
La dominazione aragonese determinò una fase di profonda crisi economica e sociale e Sassari, tra pestilenze e disordini, si spopola risorgendo solo con la pace del 1420 e riacquistando la sua posizione di città-riferimento del Nord-Sardegna.
Traccia del passaggio spagnolo sono la Platha de Cothinas (attuale Corso Vittorio Emanuele) che percorreva la città per tutta la sua estensione, l'Albergo cittadino, e il Palazzo Comunale.

Durante il XVI e XVII secolo si assiste ad una fase di sofferta resistenza rispetto alle incursioni saracene che, come avvenne per altri centri della Sardegna, ostacolarono il pieno sviluppo della città. Nel 1562 nasce per opera dei gesuiti il collegio Studi di San Giuseppe che darà origine nel 1617 all'Università di Sassari, la prima in Sardegna e tra le più antiche in Italia. All'interno del complesso segnaliamo la Biblioteca Universitaria con numerosi e antichi manoscritti tra cui il già citato codice Condaghe di S.Pietro di Silki.


Il centro storico, testimonianze architettoniche

Il centro storico di Sassari è tra i più estesi della Sardegna; nell'itinerario possibile, attraverso l'antica Platha, ci si addentra nel cuore più caratteristico della città; da visitare la meravigliosa Fontana del Rosello che scorgiamo risalendo viale Umberto nelle immediate vicinanze della Chiesa della Trinità. Edificata nel 1605 in stile tardo-rinascimentale la fonte, denominata anche Garusello, è divenuta con il tempo il simbolo stesso della città. Una nuova fisionomia architettonica sarà data a partire dal 1718 con la presenza dei Savoia. Tra i monumenti più significativi di questa fase inseriamo senza dubbio Piazza d'Italia dove sorge il maestoso Palazzo della Provincia e il neo-gotico Palazzo Giordano; l'elegante piazza, che ancor oggi costituisce il cuore pulsante del centro e punto d'incontro dei sassaresi, è introdotta da un suggestivo porticato caratterizzato dai tipici caffè.
Nella seconda metà del XIX secolo il profilo architettonico del centro si anima anche grazie all'influsso dinamico dell'eclettismo, che realizza un nuovo slancio attraverso le sperimentazioni ibride dell'art noveau.

Nel ricco e multiforme "paesaggio architettonico" che si offre nell'itinerario classico, ossia quello che a piedi da Porta Sant'Antonio (in prossimità della stazione) può essere percorso risalendo Corso Vittorio, da visitare il Teatro Civico (1830) modellato sulle forme del Teatro Carignano di Torino, ed il meraviglioso Duomo di San Nicola: edificato in stile romanico nel XII secolo, subì numerosi rimaneggiamenti in particolar modo tra il 1480 e il 1505; bellissima la cappella aragonese attraverso la quale si accede all'interno del Museo del Tesoro del Duomo. Altre tappe obbligatorie sono Palazzo Tola, che oggi ospita un'importante biblioteca, e il Museo Archeologico ed Etnografico Nazionale G. Sanna.


Feste e tradizione

Tra gli eventi più significativi ricordiamo la Festha Manna (festa grande) detta anche Faradda di li Candareri (la discesa dei Candelieri) il 14 agosto, celebrazione religiosa popolare che rievoca i ringraziamenti alla Madonna per la sua protezione in occasione delle terribili pestilenze che investirono la città. I candelieri, alti tre metri e portati da otto uomini, sono nove e rappresentano le corporazioni (gremi); partendo dalla chiesa del Rosario fino alla chiesa di Santa Maria di Betlem il corteo è seguito dalla ritmica vibrante dei tamburi.
La festa è inoltre accompagnata da degustazioni tipiche, balli e fuochi pirotecnici; altro importante evento, nella sesta domenica dopo Pasqua, la Cavalcata Sarda, celebrazione della vittoria delle forze sarde e pisane contro i saraceni o, secondo altre tradizioni, rievocazione della sfilata equestre che i nobili della città organizzarono in onore del re Filippo V di Borbone.
Segnalazione infine gastronomica: assolutamente da sperimentare la deliziosa fainè piacevole retaggio della lunga permanenza genovese.